Al primo posto c’è la pizza, seguita dal caffè al bar e dall’apertitivo con gli amici. La cena al ristorante è il quarto tra i desideri degli italiani in Fase 2 – che per la ristorazione partirà lunedì prossimo – a pari merito col gelato. Anche birra al pub, giapponese e fast food possono essere considerati allo stesso livello nei desideri del riconquistato fuori casa. Male la cena gourmet, che risulta in ultima posizione assieme ai locali da ballo. E’ quanto emerge dall’indagine “Il mercato away From home nel post Coronavirus” di TradeLab, società di analisi e consulenza direzionale. Le nuove regole di distanziamento imposte dalla convivenza col virus non scoraggiano, pertanto, la voglia di un new normal.
A desiderare maggiormente il ritorno al ristorante o in trattoria sono Last Millennials e Generazione X (dai 36 ai 55 anni) con un picco tra i Baby Boomers (>56 anni). Ma verso cosa sono orientati i gusti? Alla domanda “dopo questo periodo di lockdown, aumenterà la tua propensione a scegliere cibi salutari fuori casa?”, risponde sì il 44% degli intervistati.
Quattro Italiani su dieci, ritengono quindi che, passata l’emergenza, il mood sarà quello di nutrirsi in modo più salutare anche fuori casa. Una fetta di popolazione quasi altrettanto numerosa (pari al 36%) ritiene che, superata la fase di quarantena, sarà invece il momento di concedersi una «coccola» e avrà quindi un approccio al consumo di puro piacere. I più propensi a cibi salutari fuori casa sono i Baby Boomer (49% i Sì) e gli habitué (49%).
La ristorazione mostra di non farsi cogliere impreparata. ViVi Bistrot, insegna che ha la cucina healthy nel Dna, ha riaperto la sede di Villa Pamphili con il servizio take away e propone un nuovo menù che guarda sempre più alla sostenibilità. Tra i nuovi piatti, ci sono i bocconcini di pollo e gli hamburger a base vegetale di nuova generazione (soia non Ogm), interamente made in Italy.
Sostenibilità e mangiar sano sono le parole chiave del menù della ripartenza del Ristorante Gli Ulivi, indirizzo dei Parioli pronto ad accogliere i clienti a pranzo e a cena, in piena sicurezza, da martedì 19 maggio. La cucina dello chef Vincenzo Ciano ha come capisaldi il rispetto della natura, la semplicità e la creatività e propone il pesce come alimento che coniuga stagionalità e benessere. Tra gli antipasti spiccano la freschezza del “Polpo con fragole di Terracina, rughetta e balsamico” e la golosità delle “Sarde in sordina marinate al sambuco e scottate in crema di finocchietto e peperone crusco”; si prosegue coi “Paccheri con scorfano, melanzane e ricotta salata” e il “Trancio di rombo allo zafferano con chips di topinambur”, per concludere con la “Granita di orzata con zuppetta di melone e gelatina di porto”.
Anche nei gourmet l’esperienza gastronomica dovrà, per forza di necessità, adeguarsi al new normal. «Scompariranno la scelta alla carta e le diverse opzioni di degustazione”, ha anticipato lo Chef Giancarlo Perbellini, in un’intervista al Corriere della Sera, parlando della Fase 2 del suo bistellato «Casa Perbellini». «Ci sarà un unico “menu della ripartenza”, con un’opzione vegetariana, che avrà non più di 7 portate», contro le 12 del percorso tradizionale.