Vissani segua Marchesi anzichè sbraitare alle Stelle

“Casa Vissani” perde una Stella Michelin. Apriti cielo. Gianfranco Vissani si scaglia contro “La Rossa”. “La Michelin è una vergogna italiana, un discorso solo commerciale. Aveva ragione Gualtiero Marchesi: ma da chi siamo giudicati?”, dichiara a “Corriere Cucina” lo Chef che per primo ha capito l’importanza dell’apparire in Tv negli anni ’90 e, per questo, può essere considerato il capostipite degli Chef Star.

“Bisognerebbe chiedersi chi è in grado di giudicare un ristorante oggi. Io dico solo che il mio è pieno e funziona, mi basta questo. Non voglio confrontarmi con altri chef né essere giudicato da ispettori messi in piazza dai francesi”, rincara Vissani facendo quasi il verso a Marchesi che già nel 2008 contestò pesantemente il sistema di attribuzione dei punteggi della Michelin.

La distanza tra i due, però, oltre che in anni si misura anche nella coerenza. Marchesi polemizzò sì aspramente con “La Rossa” ma restituendo le 3 Stelle. Come risultato, il suo ristorante sparì dall’edizione 2009. Vissani lo seguirà o si fermerà alle invettive?

Anche Carlo Cracco, allievo di Marchesi e considerato primus inter pares tra gli Chef Star, perse una Stella due anni fa, ma reagì con aplomb attribuendo la decisione della Michelin al passaggio dal vecchio “Cracco” al nuovo in Galleria Vittorio Emanuele II, inaugurato a febbraio 2018. Nonostante lo sfarzo e i piatti realizzati apposta per lui da Richard Ginori, però, Cracco la seconda Stella non l’ha ancora riguadagnata.

“Non eravamo ancora pronti per il cambio e questo avrà sicuramente influito – dichiarò Cracco -. Credo che, alla fine, sia la cosa più giusta: meglio partire scarichi, puliti. Si inizia una nuova storia e per me il progetto Galleria è fondamentale, è il primo da solo. Forse è anche meglio (senza la seconda Stella, ndr) perchè non ci sono posizini acquisite o dovute”.

Già, le posizioni acquisite. Questo sito, nella sua infinita miseria, ha sollevato la questione già nel 2017, mettendo in evidenza come, solo su Roma, su due nuove stelle e due conferme il 5° criterio valutativo della Guida, la “continuità nel tempo e nel menu”, fosse venuto meno; tutti e quattro erano accomunati o da cambi di casacca di chef stellati o dal fatto di aver conservato la Stella con un altro chef in cucina da pochi mesi. Ora la storia si ripete: Imàgo all’Hassler conferma la Stella con il nuovo chef Andrea Antonini, in cucina da aprile; Idylio del The Pantheon Iconic Hotel l’acquista con Francesco Apreda, già stellato proprio all’Hassler. Entrambi in appena sette mesi. Forse su questo la Guida Michelin una riflessione seria dovrebbe farla. Pena la perdita di autorevolezza e credibilità.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *