Hi-Res Roma, la franchezza di Cardinetti tra Pincio e piazza di Spagna. Ci troviamo nel cuore del Tridente, tra piazza del Popolo e piazza di Spagna. Il ristorante Hi-Res, situato al roof top dell’Hotel Valadier, affaccia su via del Babuino e la sua terrazza allarga la vista fino al Pincio e Villa Borghese. La sala offre una visuale a centoottanta gradi, coi tre lati chiusi da vetrate scorrevoli. Con la bella stagione la struttura mobile, che coinvolge anche il tetto, permette di creare un tutt’uno con la parte esterna.
La cucina di Hi-Res è guidata dall’Executive Chef Luca Cardinetti, che tra le sue esperienze può vantare gli insegnamenti di Francesco Apreda (Imàgo) e Stefano Manzetti (Mirabelle). Il menù (diviso tra pranzo e cena) è incentrato sulla cucina mediterranea che Cardinetti arricchisce con una strizzata d’occhio alla tradizione francese, a lui tanto cara – “la cucina francese ci ha fornito basi molto importanti per arrivare agli attuali livelli in Italia”, mi dice – e con richiami all’Oriente. Alla base ci sono prodotti di altissima qualità e una creatività che aspira, giustamente, alla Stella Michelin.
Come in un viaggio, si passa, così, dal risotto alla barbabietola rossa e scampi, burrata di Andria e cedro e dai filetti di sogliola alla “mugnaia”, carciofi alla brace, gel di menta e Cynar (con caratteristiche nettamente mediterranee) alla scaloppa di foie gras d’oca, ginepro e frutti di bosco alla zuppa di cipolle di giarratana, gelatina di birra scura e crostini al parmigiano (di tradizione più francofona); dal ribeye di Wagyu alla griglia, porcini, cenere di vegetali e foglie di camomilla (un omaggio al Giappone) alle mazzancolle scottate al latte di cocco e pasta di curry piccante con verdure di stagione saltate al wok (che evocano la Thailandia). Una cucina che trasmette franchezza quella di Cardinetti, dove non sono gli ammennicoli a fare i piatti, tutti sostanziosi; una dimostrazione concreta che il gourmet può soddisfare anche l’appetito.
A completare il quadro di Hi-Res, una cantina con 400 etichette, tra nazionali ed estere (in carta è proposta pure una selezione di vini al bicchiere), un corner bar con le creazioni del bar manager Gianluca Amato de Serpis (ex Stavinskij Bar) e un’area fumatori di tutto rispetto. Sicuramente da scoprire.