Come il personaggio interpretato da Alberto Sordi, “Il Marchese” racchiude una doppia anima, l’opulenza della Roma papalina e la genuinità di quella più popolana. Ambivalenza che si rispecchia sia negli arredi sia nella cucina.
Varcando la soglia del locale di via di Ripetta, si viene accolti dai fasti della Roma di primo ’800 tra stucchi, arredi sofisticati, sedute in velluto e lampadari in cristallo; l’altra parte del locale, quella più esposta alle vetrate su strada, rispecchia di converso le locande di una volta, coi tavoli e le sedie di legno.
Anche il menù di Daniele Roppo racchiude questo dualismo. Da una parte i piatti della tradizione, la Carbonara, la Gricia, l’Amatriciana e la Cacio e Pepe servite in caratteristici tegamini; dall’altra proposte più sofisticate che attirano l’attenzione di un pubblico più esigente, partendo però sempre da piatti popolari.
Tra gli antipasti, per esempio, spiccano gli “Aliciotti, pane al limone e indivia”, un modo “nobile” di proporre i filetti di alici arricchiti anche con pinoli e uva passa; tra i primi, la “Pasta Fagioli e Cozze” con grandi eliche impiattate su una vellutata e inframezzate di peperoncino macinato fresco. Nei secondi, poi, il “Filetto come Saltimbocca” vince lo scettro del piatto che meglio rappresenta la dicotomia “miseria e nobiltà”: un morbido filetto di vitello anziché le fettine previste dalla ricetta storica.
La Carta è ampia e offre spunti pure a chi vuole virare dal classico e avventurarsi su pietanze più creative; con la consapevolezza, però, di “lasciare la strada vecchia per la nuova”.
Dal bancone del locale – che è anche il primo Amaro bar d’Europa con oltre 500 etichette -, arrivano ad allietare i palati i cocktails ideati ad hoc dal Bar Manager Fabrizio Valeriani. Che sia puro o miscelato in un drink, l’amaro diventa così il compagno ideale per un aperitivo o un dopocena dal Marchese. Per volontà dei titolari, Davide Solari e Lorenzo Renzi, un locale dalle forti radici romane alleggerite secondo il gusto contemporaneo.