“Legàmi” dal giapponese “Kizuna”, che indica legame affettivo, relazione forte. Lo stesso legame che unisce i soci fondatori Agostino, Cristian, Paolo e Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus, che hanno dato vita a un progetto di ristorazione che parte dal Sol Levante e cattura influenze asiatiche, carioca e anche italiane. Il nome racconta così anche una storia fatta di intrecci di gusti, profumi e culture.
Nella Capitale “Legami Sushi & More” ha trovato casa in una porzione di Villa Marignoli, uno degli edifici in stile Liberty più apprezzati realizzato dall’architetto Giulio Magni all’inizio del ‘900 (nel riquadro rosso in foto).
Organizzato su due piani, con zona lounge e corner bar superiore dedicata ad aperitivi o dopocena, il locale di Roma riesce a unire appieno il piacere del cibo all’atmosfera chic degli ambienti. La drink list affianca cocktail classici ma dal sapore orientale, come il Negroni Zen o il ILegami (a base di Mezcal Ilegal), a proposte signature tipo il Golden Years (a base di Sake e Gin) o il Major Tom (con Bourbon e Nikka Whisky).
Il menu è per tutti, anche nei prezzi. Il pesce crudo la fa da padrone, seguendo la tradizione giapponese, ma svariate sono le portate a base di carne e verdure cotte. Si parte con gli “Antipasti”, dove spiccano il “Fiore di zucchina ripieno di pesce misto in tempura, crema di zucca, capasanta grigliata con cipolla caramellata” – che ricorda tanto il fiore fritto alla romana; il “Legami Style”, una tartare di salmone, tonno, capasanta, gambero argentino, scampo, avocado, mango, cetriolo, tobikko, salsa yuzu e miso e i Ravioli di Wagyu giapponese con cipolla caramellata su purè di pera e yuzu miso con tempura di shiso.
Tra Carpacci, Tartare, Nigiri, Gunkan, Sashimi, Chirashi, Temaki e Roll – con l’Alice Roll molto “italiana” – si arriva ai “Primi” e “Secondi”. Il riso saltato in varie colorazioni, l’Ika Black è il signature della casa, lascia spazio anche agli Udon e al Ramen. Tra le seconde portate a risaltare sono il Controfiletto di wagyu giapponese alla griglia con insalatina di spinaci, mele, vinagrette al wasabi e uovo mimosa e lo “Scallop Garden” a base di Tonno tataki, capasanta alla griglia, germogli di soia, pomodoro, mango, songino, sakura mix, salsa ponzu.
La spesa media risulta relativamente bassa considerando la qualità delle materie prime, la cura – basti pensare che quasi tutto è home made in cucina incluse ben 25 salse – e il livello del locale. Perchè, spiega Toma. “creare un legame con i clienti è una parte fondamentale del nostro progetto”.