Un gioco tra realtà e apparenza. Così può essere riassunta la cucina di Daniele Lippi, nuovo Executive Chef di Acquolina, ristorante dell’hotel The First Roma Arte. Classe 1990, Lippi è cresciuto alla scuola dei fratelli Troiani – lavorando nove anni al Convivio, dove è stato Head Chef gli ultimi tre – ma ha perfezionato il suo stile con varie “incursioni” ai vertici del panorama stellato internazionale, da Yannick Alléno, al Pavillion Ledoyen di Parigi, a Enrico Crippa, Piazza Duomo di Alba, a Grant Achat, presso Alinea Restaurant di Chicago, e ancora in Spagna con Paolo Casagrande al Lasarte di Martin Bersategui.
Daniele Lippi gioca con spostamenti del senso utilizzando sia accostamenti inconsueti sia deformazioni irreali. Due esempi su tutti: il “Topinambur come un carciofo” (in alto a sinistra nella foto) e “Hoink Hoink” (in basso a sinistra). Il primo è un omaggio alla tradizione, solo che il carciofo alla romana viene realizzato con il tubero che si avvicina di più al carciofo nel sapore. Il secondo piatto ha le sembianze della costina di maiale ma, in realtà, la materia prima è l’anguilla. Lippi gioca così tra realtà e apparenza, mescolando le carte in tavola e sfidando il pubblico a vedere oltre quel che c’è nel piatto.
La brigata in cucina vede anche la new entry del Pastry Chef Pier Simone Guarino (che cura pure la Pasticceria del The First Roma Dolce), così come la sala, con il Restaurant Manager Benito Cascone e l’Head Sommelier Emanuele Pica. Il menu di Lippi, oltre al pesce, come nella tradizione di Acquolina, proporrà piatti di carne e vegetariani (che ovviamente non sembreranno tali). Un percorso degustazione, “Bosco e Riviera”, è stato tributato come omaggio all’amico scomparso Alessandro Narducci, che di Acquolina è stato anch’esso Executive.
La cucina di Lippi sperimenta con l’obiettivo di sorprendere e divertire, padroneggiando la tecnica ma lasciandosi guidare dalla fantasia; tutto ciò che viene mostrato nel piatto è messo in discussione, lanciando la sfida al pubblico di trovare la verità cercando, però, di andare oltre l’apparenza. Chi la vorrà proverla certamente non si annoierà.