Basterebbe guardare ai numeri per capire l’importanza della nuova Rinascente di Roma, aperta il 12 ottobre scorso a via del Tritone. I ben 250 milioni di investimento complessivo (privato) hanno creato 1.000 nuovi posti di lavoro all’interno del grande magazzino (200 tra commesse e commessi), senza considerare le persone che hanno lavorato alla sua realizzazione nel corso di 11 anni. Ciononostante, c’è chi arriccia il naso – pratica molto diffusa tra i benpensanti che non sanno o non si chiedono da dove arrivi il lavoro – e si esercita con dell’ironia spicciola. Ma si sa, oggi fa tendenza dire “No”, anche rasentando il ridicolo.
A smontare critiche sbrigative e superficiali bastano due dati di fatto. Nel momento storico in cui la Capitale d’Italia perde pezzi importanti dell’industria dei servizi (Sky Italia, Almaviva, Alitalia, Aci Informatica solo per fare gli esempi che occupano la cronaca), Central Retail Group decide invece di puntare su Roma e nonostante tutte le problematiche, da quelle burocratico-amministrative al decoro e all’efficienza urbana.
Altro aspetto che trinariciuti affetti da “milanesite” cronica – “Milan l’è on gran Milan” -, che propinano il solito pippone kulturale di repertorio (con la K post sessantottina), ignorano è che Roma era una delle poche Capitali a non avere dei Grandi magazzini all’altezza dell’affluenza turistica. Londra ha Harrods, Fortnum & Mason, Selfridges, Debenhams, Harvey Nichols, Liberty; a Parigi ci sono Galeries Lafayette, Le Printemps, Bon Marché; a New York si può andare da Macy’s, Bloomingdale’s, Bergdorf Goodman, Saks, Barney. Oggi – ed era ora – anche Roma ha il suo “centro commerciale” in pieno centro grazie a Rinascente.
“Non è la nuova Cappella Sistina” – si ironizza -, ma il nuovo Store risulta perfettamente integrato nel tessuto urbano (tra Fontana di Trevi e piazza di Spagna), sta ridando lustro a una tra le vie più degradate del centro e, in quanto a valorizzazione culturale, ha ridato luce a un acquedotto e a una domus di epoca romana e a un palazzetto d’epoca che è diventato parte integrante dell’architettura espositiva (la struttuta è stata curata da ben 7 studi di architetti di fama mondiale).
Sull’offerta della Food Hall ognuno è libero di farsi la propria opinione. Questo sito, nel suo piccolo, si è limitato a dare notizia in anteprima dei nomi che la animano e ha potuto constatare che la terrazza panoramica non ha nulla da invidiare a quelle dei grandi hotel di lusso. La differenza, semmai, è che quella della Rinascente è alla portata di tutti. Non sarà la “rinascita” di Roma ma il nuovo Flagship Store è un buon punto di partenza. E un esempio da seguire per quanti credono ancora in questa città.