All’Oro, la nuova tradizione di Di Giacinto a due passi dal Caravaggio. Ci troviamo a pochi passi da piazza del Popolo – dove presso la basilica di Santa Maria del Popolo si trovano due delle principali opere del Caravaggio, la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di san Pietro -; dal Pincio, con una delle viste simbolo di Roma e alle spalle il polmone verde di Villa Borghese, e via del Babuino, cuore pulsante dello shopping ricercato. Lo Chef stellato Riccardo di Giacinto e sua moglie Ramona Anello hanno scelto un palazzetto dei primi del ‘900 per il loro nuovo All’Oro. The H’All Tailor Suite nasce per essere proprio la casa dello storico e pluripremiato ristorante dove vogliono trasmettere il loro concetto di accoglienza a tutto tondo.
Ci sono voluti quindici mesi di lavoro perchè il nuovo All’Oro e la sua “Home” prendessero forma. Dalla boiserie in legno ai corpi illuminanti, dai dettagli d’arredo – le poltrone in velluto colorato e il parquet come unica pavimentazione della struttura -, dal disegno delle carte da parati che riproducono la foglia stilizzata simbolo di All’Oro – che poi torna nel ferro battuto dei tavoli del ristorante e della cancellata della cantina dei vini -, tutto è stato pensato e realizzato per personalizzare al massimo l’interior design.
Come in un parallelo col vicino Caravaggio, la luce è il fattore che contraddistingue le anime di The H’All e All’Oro: morbida e avvolgente nella parte alberghiera diviene soffusa e delicata nel ristorante, dove l’obiettivo è mettere in risalto il piatto e, al contempo, conferire all’ambiente un’atmosfera rilassata.
Lo Chef fa ripartire così la sua cucina tradizional contemporanea da dove si era fermata – tra il Rocher di Coda alla vaccinara con gelée di sedano, il riassunto di carbonara e il pollo alla cacciatora, veri tributi alla cucina romana – arricchendola di piatti del tutto inediti, come il Rocket salad, Solo Lasagna! o il Vitello con cavolfiore, liquirizia e caviale. Altre novità sono la “T’Agliata”, una tagliata “vestita” di aglio nero, alghe e capperi “sporzionata” in tavola; la Cacio e Shaker, una rivisitazione della cacio e pepe in chiave gourmet che viene mantecata a freddo dal personale, davanti agli ospiti, in uno shaker da due litri, il Salmone “gin tonic” e gli Spaghetti aglio e canocchie.
La proposta gastronomica tailor made del nuovo Ristorante All’Oro punta a mettere l’ospite sempre al centro, anche con un apposito menu degustazione completamente vegano e piatti gourmet per celiaci. Ma la peculiarità della cucina di Di Giacinto sta nel fatto che è evocativa nonostante il gioco; divertente ma con sapori che poi restano. La presentazione e l’impiattamento non lasciano da parte la sostanza ma ne diventano la cornice.
Il “viaggio” di Di Giacinto si può intraprendere à la carte o attraverso quattro menù degustazione (da 78€ a 130€). La carta dei vini è divisa esclusivamente per vitigni e si articola in 600 etichette tra nazionali ed estere. Oltre alle due sale interne – la principale e quella più raccolta ideale per cene private -, con la bella stagione si potrà scegliere di mangiare anche all’aperto nel dehor che in autunno diventerà un vero e proprio “giardino d’inverno”. “Parto con il bagaglio della tradizione culinaria della mia terra e materie prime uniche”, spiega Di Giacinto, “porto tecnica, passione, personalità e il viaggio è sempre inaspettato”. E la tradizione si fa contemporanea.
*nella foto di apertura “Raffaello” di foie gras