Pane e Salame, il segreto di un successo inaspettato a Roma. Questa non è e non vuole essere una recensione. Tratto questo locale perchè mi ha colpito il successo che ha e mi sono interrogato sui motivi di questo boom; con tutta onestà, quando erano in corso i lavori di rifacimento l’avevo snobbato pensando all’ennesimo punto di ristoro per turisti con le bandierine italiane, le corone di aglio e i rami di pomodoro finti e le tovaglie a quadri rossi e bianchi. Ne ho voluto fare una case history su come nasce un luogo Pop.
Pane e salame ha aperto appena sei mesi fa, a marzo, e c’è quasi sempre la fila per entrare, nonostante si trovi in una zona, Fontana di Trevi, ad alta intesità di locali di ogni fascia di prezzo.
Il locale è piccolissimo – non più di 20 metri quadri – e si potrebbe obiettare che risulta fin troppo facile da riempire e con un servizio studiato a rilento la fila si crea con altrettanta facilità, ma a me è capitato di vedere persone in fila anche nell’attesa che aprisse (!). A quel punto è sorta la domanda: cosa spinge così tante persone ad attendere in fila, anche più di mezz’ora, il proprio turno per un panino o un tagliere?
La risposta è semplice – forse anche un pò banale – così come l’idea alla base di Pane e salame:
- prodotti di qualità
- servizio efficiente e cortese
- non lesinare sulle quantità
- prezzi che fanno concorrenza al vicino McDonald’s
L’ho verificato di persona, ovviamente senza presentarmi come giornalista: con 8 € ho pranzato – e saziandomi – con un tagliere misto da 5€ e una birra in bottiglietta; bevendo acqua avrei potuto spendere appena 6€. Sono rimasto sorpreso sia dall’essermi saziato (cosa che non immaginavo) che dalla bontà dei prodotti.
Prima di uscire ho scambiato due parole coi ragazzi che lo gestiscono e ho scoperto che il successo per loro è stato del tutto inaspettato e, incredibile ma vero, innescato da Tripadvisor. Il portale che è l’incubo di tanti ristoratori ha fatto la loro fortuna. Tanto che i proprietari hanno deciso di cavalcare l’onda decorando il biglietto da visita del locale col logo del Gufo e allegando pure l’invito al cliente a recensire. Sono andato a verificare e, in effetti, Pane e salame (ad oggi) è il “Numero uno dei ristoranti a Roma”: su 1.218 recensioni (770 in italiano), 1.008 danno un giudizio “Eccellente”; 158 “Molto buono”; 36 “Nella media”; 8 “Scarso” e 8 “Pessimo”.
La morale? Chi lavora bene e senza furberie viene premiato dal pubblico; anche dei turisti, che non sono mucche da mungere con l’anello al naso, come troppi ristoratori delle nostre città sono soliti ancora trattarli. Il dato di fatto è che nell’era del “fusion“, dei “format”, dei “concept”, del “bistrot” in tutte le salse e del nuovo a ogni costo (studiato sempre più a tavolino), vince Pane e salame. Che finora non compare in nessuna guida, inclusa la “Guida Roma 2017 del Gambero Rosso”, e on line è menzionato solo dal sito Vita Low Cost. Da oggi anche da questo case history di gugsto.