“Clubino” al Vicolo88, il martedì la Grande Bellezza è live.Roberto D’Agostino è di casa al “Clubino”. Testimone e protagonista di quella mondanità capitolina che tanto ha contribuito a far conoscere sul suo Dagospia e di cui tutti, alla fine, vogliono far parte. Perché se negli anni ’80 non eri nessuno se non stavi su “Capital”, come ama ripetere lui, oggi non sei nessuno se non sei immortalato su “Cafonal”. Meglio se addentando il supplì agguantato al volo dal vassoio di un cameriere o sgomitando lavorando ai fianchi i rivali al buffet.
Intellettuali (e pseudo tali), giornalisti (e pseudo tali), artisti (e pseudo tali), architetti della Roma bene, agenti immobiliari di gran pregio, aristocratici più o meno decaduti o decadenti, parvenue e prezzemolini, politici e aspiranti potenti, soubrette e starlette, sfaccendati annoiati e tessitori di relazioni, tutti accomunati dalla stessa cosa: essere o apparire gaudenti.
Tutti i martedì (dal 1° Ottobre, questa è la terza stagione) il Vicolo88diventa così “Clubino Martinis“, serata ideata dalla PR Benedetta Lignani Marchesani; un “Cafonal” a cielo aperto e rappresentazione real time di quella “Roma Godona” – altra blasonata rubrica dagospiana -che tutti siamo abituati a vedere dallo schermo del Pc. Ora c’è il posto dove ogni settimana va in scena questa umanità. Ed è alla portata di tutti. Non c’è la lista degli invitati all’ingresso, che è free e una volta dentro la realtà è meglio di un reality. Neppure la consumazione è obbligatoria. Ma poi un drink chi non se lo fa.
La Marchesani col “Clubino” non ha fatto altro che socializzare il “Cafonal” che, non più solo salottiero, scopre la strada; da elitàrio si fa “popolare” e le foto di genere – che Umberto Pizzi ha inventato – diventano social su Facebook, coi protagonisti che fanno quello che hanno sempre fatto: si mettono in mostra in pose in cui ostentano gaiezza. E in fondo cos’è il centro di Roma se non una costellazione di salotti che si lascia vivere così bene all’aperto? Il Vicolo era un salotto naturale, lo si doveva solo aprire agli ospiti.
“Ma qui è “la Grande Bellezza!”, mi ha fatto notare un amico che ne ha percepito l’elettricità nell’aria (quella delle scene festaiole). E in effetti D’Agostino è lui, sì, il Jep Gambardella della situazione. Sempre dandy, solo più rock.
Io lo consiglierei come uno dei posti imperdibili per chi viene a Roma e vuole assaporarne l’essenza. Un po’ come la pizza con la mortazza o la cacio e pepe. Un po’ come l’Anema e Core di Capri dei bei tempi, quando l’isola era palcoscenico della convention dei giovani di Confindustria, o il Santa Tecla della Milano da bere. La differenza è che al “Clubino” non si celebra il successo o il potere, semmai va in scena quel che rimane di quegli anni ’80 e ’90. Raf ora sa dove andare a vedere. E se non vi trovate proprio a vostro agio, almeno potrete consolarvi assaggiando uno dei Martini di Fabio Cortese. Chissà se anche Paolo Sorrentino è passato dal Vicolo e ne ha bevuto uno prima di girare il suo film.