Il 2020 è l’anno buono per lo sbarco di Starbucks a Roma. L’opening, inizialmente previsto per lo scorso autunno, come riferito da gugsto.it, ha subito uno slittamento causa burocrazia, che nella Capitale rende la vita alle imprese più difficile che altrove. Ma ora è scattato il conto alla rovescia.
Un mese fa Percassi – il licenziatario che sviluppa e gestisce le caffetterie in Italia – ha avviato la selezione per uno Store Manager e un Assistant Store Manager. La ricerca è aperta anche sul sito di Starbucks Italia nella sezione “Lavora con noi“. Una volta individuati, i due futuri responsabili della caffetteria romana inizieranno una formazione di almeno quattro mesi negli stores di Milano e in aula, a seconda delle necessità.
Il primo Starbucks “Core” di Roma, il format di caffetteria tradizionale, aprirà nei locali della ex libreria Maraldi (nella foto di apertura, qui la piantina). Si tratta di un immobile con ben undici vetrine su Viale dei Bastioni di Michelangelo, adiacente al Vaticano e a due passi dai Musei Vaticani, tra i più visitati al mondo. La vicinanza di San Pietro e di Borgo Pio non farà che da moltiplicatore alla potenziale affluenza di clienti.
Dopo l’ingresso in pompa magna del brand statunitense nel mercato italiano con la “Reserve Roastery” di piazza Cordusio a Milano – inaugurata a settembre 2018 -, Percassi ha aperto altre sei caffetterie nel capoluogo lombardo, una all’aeroporto di Malpensa e un’altra ad Assago nel Centro Commerciale Milanofiori.
Ma Starbucks Coffee Italy punta a svilupparsi in tutte le medie città del Centro-Nord, a cominciare da Torino dove ha aperto in via Bruno Buozzi, non lontano dalla Stazione Porta Nuova, dal Museo Egizio e Piazza Castello. Gli altri capoluoghi-obiettivo sono: Firenze, Bologna, Padova, Verona e Venezia.
Con Starbucks “puntiamo ad aprire 200-300 punti vendita in tutta Italia”, aveva anticipato l’imprenditore Antonio Percassi a febbraio 2017, dicendo apertamente di voler scommettere inizialmente su Milano e Roma. “Saranno i primi ad essere aperti – aveva precisato – ma noi puntiamo su un buono sviluppo, con l’obiettivo di aprire in tutta Italia nell’arco di tempo di 5-6 anni, se il mercato risponderà bene”.
Il 2020 è l’anno di Roma. Si vedrà se, come McDonald’s a Borgo Pio nel 2017, anche Starbucks attirerà su di se fiumi di polemiche. Considerando il training del personale e i lavori di ristrutturazione, l’opening dovrebbe avvenire a cavallo dell’estate (burocrazia permettendo).
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